Cos'è l'irregolarità intestinale
Allo stato attuale, è considerata normale l’emissione di una defecazione un giorno sì e un giorno no, oppure una defecazione al giorno, o ancora due defecazioni al giorno.
Oltre al numero di evacuazioni, bisogna considerare la consistenza (forma) delle feci, ad esempio:
- feci dure, caprine
- feci formate
- feci mal formate
- feci liquide
I disturbi funzionali dell’intestino sono disturbi comuni, più frequenti nelle donne e nell’età avanzata, che possono manifestarsi con la presenza di gonfiore, meteorismo, mal di pancia e di altri disturbi come stitichezza o diarrea. Sono spesso presenti anche altri sintomi come la stanchezza, stati di apprensione, affaticamento, malessere, irritabilità e disturbi del sonno.
Quali sono le cause
I disturbi della regolarità intestinale possono essere la conseguenza di malattie, dell’assunzione di farmaci o di stili di vita scorretti. Per questo motivo è necessario ricercare le cause della mancata regolarità intestinale ed escludere la presenza di possibili processi patologici. In presenza di sintomi come una perdita di peso, la comparsa di una anemia, la presenza di sangue nelle feci o di dolore alla pancia che tende a persistere nel tempo, è consigliabile consultare lo specialista.
Una causa frequente di diarrea sono le infezioni virali o batteriche. Le malattie infiammatorie dell’intestino, le intolleranze alimentari (per esempio l’intolleranza al lattosio), le radiazioni e l’uso di alcuni farmaci (come ad esempio il lattulosio o il solfato di magnesio) possono anch’essi causare un alvo diarroico.
Con il termine SIBO, acronimo di sindrome da sovracrescita batterica intestinale, si indica una disbiosi, ossia una condizione di squilibrio della flora batterica intestinale, associata all’uso prolungato di alcuni farmaci, come gli inibitori di pompa protonica. La SIBO si accompagna a gonfiore, flatulenza, mal di pancia e diarrea.
La sindrome del colon irritabile, un disturbo funzionale dell’intestino, si accompagna spesso a una alternanza di diarrea e stitichezza, con gonfiore e dolore alla pancia.
Alcune malattie intestinali, neurologiche o reumatologiche si accompagnano a stitichezza. Farmaci come gli oppiacei si associano spesso a stipsi.
La stitichezza non è sempre la conseguenza di processi patologici, anzi, in molti casi è la conseguenza di un disturbo della funzionalità intestinale. Alcune condizioni, come la gravidanza, tendono a favorire la stitichezza, così come una dieta povera di fibre alimentari, la tendenza a bere poco e il sedentarismo.
Diarrea
La diarrea comporta spesso un aumento della massa fecale, in particolare del contenuto acqueo. La diarrea acuta è solitamente di breve durata, inferiore alle 2 settimane. Alcune cause possono essere:
- gli eventuali viaggi recenti (diarrea del viaggiatore)
- l’uso di farmaci (ad esempio diarrea da antibiotici)
- l’ingestione di certi alimenti, come prugne, funghi, latticini
La diarrea infettiva si accompagna solitamente a malessere, febbre, nausea e persino vomito.
La diarrea ricorrente, che compare dopo i pasti o peggiorata da fattori emozionali, può essere l’espressione di una sindrome da intestino irritabile.
Stitichezza (o stipsi)
Il 95% circa dei casi di stipsi sono dovuti a disturbi della funzionalità intestinale, pertanto non sono causati dalla presenza di malattie. Solitamente, la stitichezza (o stipsi) è caratterizzata dal verificarsi di alcune di queste situazioni:
- l’espulsione agevole di feci piccole e dure in presenza di uno stimolo evacuativo ridotto, associata a un transito intestinale rallentato
- una espulsione difficoltosa che richiede un grande sforzo per evacuare; questa seconda tipologia di stitichezza è anche chiamata stipsi da defecazione ostruita, e si accompagna spesso a mal di pancia, gonfiore addominale, inappetenza
Solitamente la stipsi cronica comporta la presenza di almeno 2 sintomi tra i seguenti per almeno 3 mesi:
- meno di 3 defecazioni alla settimana
- necessità di maggiore sforzo in almeno 1 evacuazione su 4
- feci dure o caprine in almeno 1 evacuazione su 4
- sensazione di evacuazione incompleta in almeno 1 evacuazione su 4
- senso di ostacolo alla defecazione in almeno 1 evacuazione su 4
- necessità di manovre manuali per agevolare l’evacuazione in almeno 1 occasione su 4
Meteorismo
Il meteorismo è un disturbo caratterizzato dal rigonfiamento della pancia, causato da un eccessivo sviluppo di gas gastrointestinali. Questo disturbo può associarsi a eruttazioni e a flatulenza. L’eccessiva formazione di gas può essere fonte di disagio e di fastidio ed è solitamente dovuta a:
- aria deglutita
- alterazioni della flora batterica intestinale (disbiosi)
- fermentazione di materiale non digerito (es. lattosio) a livello intestinale
- carenza di enzimi digestivi
- ingestione di alimenti contenenti parti non digeribili (es fagioli)
Gonfiore intestinale
La fastidiosa sensazione di gonfiore intestinale è causata dalla presenza eccessiva di gas nella pancia, sostenuta da disbiosi, intolleranze alimentari e aerofagia favorita da situazioni di stress.
Irregolarità intestinale: i rimedi
La terapia reidratante, dietetica e con fermenti lattici rappresenta il cardine dei rimedi contro la diarrea.
Il gonfiore intestinale, il meteorismo, la SIBO, e più generalmente la disbiosi beneficiano:
- dell’esclusione dalla dieta di alimenti scarsamente tollerati e di alimenti che causano la produzione eccessiva di gas (come le cipolle, i porri, i cavoli, i broccoli)
- di pasti piccoli e leggeri
- di tisane di semi di finocchio e menta
- dell’assunzione di probiotici e di frutto-oligo-saccaridi in combinazione, che promuovono il riequilibrio della flora batterica intestinale, un obiettivo primario per il benessere intestinale.
La stipsi cronica causata da disturbi funzionali dell’intestino può spesso migliorare se si seguono alcuni accorgimenti, come:
- aumentare progressivamente l’apporto di fibre nella dieta, in modo tale da aumentare la massa fecale e la frequenza delle evacuazioni
- idratarsi adeguatamente
- utilizzare l’olio di oliva come condimento a crudo
- assumere probiotici e fibre prebiotiche (frutto-oligo-saccaridi)
- praticare una attività fisica regolare
- aspettare di percepire la necessità di evacuare
Nella sindrome da intestino irritabile è inoltre consigliato adottare uno stile di vita regolare, evitando di saltare i pasti o di eccedere con il caffè, l’alcool e le bibite gassate. La riduzione dell’apporto di alcune molecole, come ad esempio il lattosio, il fruttosio, i polialcoli, tendenzialmente più fermentabili da parte della flora intestinale, può contribuire a ridurre la sintomatologia.
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