Diarrea e feci molli: che differenza c’è?
Gli elementi principali che indicano la presenza di diarrea sono due: la consistenza delle feci e la frequenza di evacuazione nell’arco di una giornata. Per definizione, quindi, la diarrea è l’emissione delle feci non formate o liquide con una frequenza di almeno 3 volte al giorno, o comunque superiore a quella normale per un individuo.
Generalmente, per identificare i tipi di feci si usa la Scala Bristol (nota anche come Scala di Meyers). Si tratta di una scala visiva composta da 7 punti e viene utilizzata per classificare le feci, a partire da quelle molto dure (tipiche della stipsi) fino alle più morbide e poi liquide.
Ecco di seguito la classificazione delle feci in 7 tipi secondo la scala Bristol:
- Tipo 1: feci dure, scomposte in piccoli pezzi. Quando le feci sono così, di solito si è in presenza di stipsi;
- Tipo 2: feci dalla forma compatta, ma ancora di consistenza dura. Sono presenti anche dei grumi;
- Tipo 3: feci a forma di salsiccia, ma con fessure e “crepe” sulla superficie;
- Tipo 4: feci adeguatamente morbide. La forma rimane invariata, ma l'evacuazione è più facile;
- Tipo 5: feci più piccole con bordi ben definiti. Sono feci ancora morbide che passano facilmente attraverso l’intestino;
- Tipo 6: feci ammorbidite. Ci sono ancora dei pezzi, ma hanno bordi irregolari;
- Tipo 7: feci liquide. Non ci sono più pezzi distinguibili e si presentano unicamente in forma liquida.
Nell'interpretare la scala, i numeri 1 e 2 rappresentano i tipi di feci connessi a stipsi, costipazione e meteorismo, i tipi 3 e 4 identificano feci non affette da particolari problematiche, che riescono a passare facilmente lungo l’intestino senza essere troppo liquide, mentre tra i punti 5 e 6 si identificano quelle che popolarmente vengono chiamate "feci molli". Tuttavia, vale la pena notare che sia le feci molli che quelle liquide potrebbero configurarsi in alcuni casi come diarrea.
La diarrea, per definizione, tiene conto anche della frequenza dei movimenti intestinali: si parla di diarrea, infatti, quando c'è un aumento della frequenza di movimenti intestinali, in associazione a manifestazioni di feci molli o liquide.
Per fare una distinzione legata alla quantità di volte che si evacua, bisogna considerare un periodo di 24 ore: se in questo arco di tempo vai in bagno più volte (almeno 3) evacuando feci molli o liquide, allora potresti essere in presenza di diarrea.
Cause della diarrea
Nella maggior parte dei casi, la diarrea è provocata da virus, batteri o parassiti. Questi agenti entrano nell’organismo attraverso la bocca, per esempio dopo aver messo le mani in bocca senza prima lavarle o ingerendo cibi contaminati . Tuttavia, non è sempre possibile determinare la causa della diarrea e quale elemento l’abbia scatenata.
La diarrea si può distinguere in tre categorie principali:
- diarrea acuta: può durare fino a 14 giorni. Di solito, è provocata da virus o batteri. A causa della notevole perdita di liquidi durante il periodo di permanenza della condizione, è fondamentale introdurre liquidi e i nutrienti necessari al proprio fabbisogno;
- diarrea cronica: diarrea che dura più di 14 giorni. Anche in questo caso, c’è il rischio di disidratazione, che deve essere compensato integrando i nutrienti persi a causa della diarrea;
- diarrea acuta e con tracce di sangue: questa condizione identifica un danno alla mucosa intestinale. Può avere diverse cause, per esempio infezioni a carico dell'intestino, intolleranze alimentari, l'uso di antibiotici, malassorbimento e le malattie parainfluenzali. Le forme infettive sono generalmente provocate dall’Entamoeba histolytica e dalla Shigella.
In linea di massima, la diarrea è autolimitante, il che significa che il corpo tende a curarla da sé. Nei casi acuti, per esempio, la condizione spesso si risolve con un decorso di massimo 7 giorni. Nonostante ciò è comunque bene chiedere consiglio al proprio medico per avere indicazioni sui rimedi più efficaci.
Cosa fare in caso di diarrea? Le cure e i trattamenti consigliati
Se non ci sono segni di disidratazione o altri sintomi gravi, il trattamento della diarrea può essere effettuato facilmente tramite alcuni accorgimenti quotidiani. La maggior parte degli esperti in questo caso consigliano di aumentare l’assunzione di liquidi (un suggerimento è bere da 50 a 100 ml di acqua ogni volta che si evacua con feci molli o liquide). L’assunzione di acqua, succhi, bevande calde e persino una zuppa di pollo con verdure sono tutte soluzioni consigliate per favorire la reidratazione.
Allo stesso modo, è importante prestare attenzione alla dieta, seguendo un’alimentazione sana e bilanciata.
Inoltre, se alla diarrea si aggiungono anche altri sintomi, come febbre, vomito o mancanza di appetito, forte sete, secchezza della bocca, è consigliabile rivolgersi al proprio medico per scongiurare eventuali condizioni gravi e identificare la terapia più adeguata al caso.
Feci liquide e molli: cause principali
Come anticipato, la differenza tra feci molli e diarrea risiede principalmente nella frequenza di evacuazione. Pertanto, se da un lato andare in bagno più volte nell’arco di una giornata con feci liquide è indice di diarrea, dall’altro le cause delle feci molli possono essere legate a fattori diversi da infezioni e problemi gastrointestinali.
Per esempio, con l'invecchiamento il nostro apparato digerente diventa più sensibile a determinate spezie, a ingredienti e o tipi di cottura considerati più pesanti e difficili da digerire (come la frittura). Di conseguenza, se in un primo momento non si aveva alcun fastidio ad assumere cibi fritti o grassi, adesso questo potrebbe provocare un episodio di feci più morbide del solito. La frittura è infatti nota per non essere facilmente digeribile, poiché il grasso non viene assorbito in maniera adeguata.
Un altro esempio è caratterizzato dall’assunzione di caffè, magari insieme al latte: ti è mai capitato che subito dopo averlo bevuto hai sentito l’urgenza di andare in bagno, riscontrando delle feci più morbide del solito? La causa in questo caso è la caffeina, che accelera il transito dell'apparato digerente, causando la formazione di feci morbide nell’intestino.
Cosa fare in caso di feci molli?
Se noti feci molli sporadicamente, il consiglio è quello di prestare attenzione alla dieta quotidiana. Cerca di individuare quali sono le cause scatenanti di questo fenomeno e in base a questo potrai apportare le eventuali modifiche alla tua alimentazione, allo scopo di prenderti cura della tua salute intestinale.
Tuttavia, se la presenza di feci molli persiste, trasformandosi quindi in diarrea, allora l’ideale è chiedere un consulto del medico.
Cosa mangiare per contrastare feci molli e diarrea? Dieta consigliata
Al di là del fatto che tu possa soffrire di diarrea o feci molli, la dieta ricopre un ruolo fondamentale. Per questa ragione è bene rendere la propria dieta quanto più equilibrata, sana e variegata.
In particolare, tra i cibi consigliati per contrastare la diarrea si ricordano:
- frutta, come banane, anacardi, mele e pere senza buccia, limoni, pesche pelate, meloni, frutto della passione o cocomero;
- verdure cotte, tra cui patate, barbabietole, carote, zucchine;
- cereali e relative farine, quali riso, pasta, fecola di patate, farina di riso, amido di mais;
- carni magre, come pollo, pesce o carne rossa senza grassi. Questi alimenti possono essere bolliti, grigliati o cotti;
- latte scremato o parzialmente scremato e prodotti lattiero-caseari con pochi grassi.
Allo stesso tempo, bisogna prestare attenzione ai cibi che possono avere un effetto lassativo, per esempio ortaggi a foglia verde, prugne, papaya, arance, farina integrale e crusca, cibi zuccherati, per citarne solo alcuni.
In caso di diarrea, inoltre sarebbe meglio procedere con cautela anche con l’assunzione di fibre. Per esempio, le fibre insolubili (presenti in alimenti come la farina di frumento integrale, la crusca di frumento, le noci, i fagioli e le verdure) aiutano a promuovere il movimento del bolo fecale attraverso l'apparato digerente e ad aumentare il volume delle feci incentivando un’espulsione più facile. Tuttavia, per coloro che hanno già feci molli e diarrea, questi non sono consigliati.
Oltre agli accorgimenti condivisi in questo approfondimento, ti ricordiamo che è sempre importante lavare accuratamente le mani e il cibo che ingerisci e cucini e, quindi, anche il piano di lavoro in cui operi. Questi sono alcuni piccoli ma importanti accorgimenti che fanno la differenza per prevenire la diarrea e le feci molli.
FAQ
-
La principale differenza tra diarrea e feci molli risiede nella frequenza delle evacuazioni. La diarrea è caratterizzata da un aumento del numero di evacuazioni giornaliere, spesso con feci liquide o molto molli, mentre le feci molli si presentano con una consistenza più morbida ma senza un incremento significativo nella frequenza. La scala Bristol aiuta a classificare i diversi tipi di feci, identificando quando una condizione può essere definita diarrea.
-
Le cause della diarrea possono variare, ma i principali fattori includono infezioni da virus, batteri o parassiti. Altre cause comuni sono intolleranze alimentari, l’uso di antibiotici e malattie gastrointestinali. La diarrea può essere acuta (dura fino a 14 giorni), cronica (più di 14 giorni) o dissenteria, una forma acuta con presenza di sangue nelle feci.
-
In caso di diarrea, è essenziale rimanere idratati aumentando l'assunzione di liquidi come acqua, succhi e zuppe. È importante seguire una dieta equilibrata e monitorare l'eventuale persistenza di altri sintomi, come febbre o vomito, che potrebbero indicare condizioni più serie. Se le feci molli persistono senza segni di miglioramento, è consigliabile rivolgersi al medico.
-
Alcuni cibi consigliati includono frutta come banane e mele sbucciate, verdure cotte, riso, carni magre e latticini a basso contenuto di grassi. Al contrario, cibi ricchi di fibre insolubili, ortaggi a foglia verde, alimenti integrali e cibi zuccherati possono aggravare la situazione e dovrebbero essere evitati o consumati con moderazione.
MAT-IT-2402921